Iniziative e Blog

Eventi ed iniziative a cura di Kinesì

Business woman choosing fitness

Nuovi corsi di Terapia Posturale di Gruppo!

Stanchi dei dolori ricorrenti alla vostra colonna vertebrale?

Il segreto è mantenere un buon equilibrio muscolo scheletrico.

E come?

Grazie alle migliori tecniche posturali francesi (Mézières e Souchard), ed esercizi di stabilizzazione vertebrale.

Il corso a frequenza settimanale è composto da piccoli gruppi  4/6  pazienti in presenza di un Fisioterapista, occorre solo un tappetino ed abbigliamento comodo.

Per prendere parte al corso ogni nuovo partecipante dovrà eseguire una valutazione fisioterapica/posturale gratuita (20 minuti) su appuntamento!

Presso la nuova sede in via Alberto Giacometti 9 – Pistoia (Stadio, grande facilità di parcheggio)

Per info per appuntamenti, orari e prezzi 

Dott. Stefano Contri             Cell 340 3496134 / 0573 1716352

s.contri@fisiostandard.it

98229467_m

Mal di Schiena Post Protesi di Anca e Ginocchio?

Associazione tra mal di schiena e protesi di anca o di gionocchio.

Lombalgia

Definita come un dolore localizzato nella regione compresa tra il margine inferiore delle ultime coste e le pieghe glutee.

Lombosciatalgia

Quando il dolore è avvertito nella regione posteriore e laterale dell’arto inferiore per irritazione del nervo sciatico, o lombocruralgia, se la porzione maggiormente interessata è la parte anteriore della coscia.

La lombalgia ha un impatto rilevante sui pazienti in termini di dolore, limitazioni dell’attività, restrizioni nella partecipazione sociale e influenza sul lavoro ed incide notevolmente sul costo dell’assistenza sanitaria nei paesi industrializzati.

L’artrosi

é una situazione patologica dovuta all’usura e all’invecchiamento delle articolazioni, che colpisce soprattutto le sedi maggiormente sollecitate dal carico, ovvero le ginocchia e le anche.

La causa

è dovuta al deterioramento della cartilagine, il tessuto di rivestimento delle ossa all’interno delle articolazioni, la cui funzione è quella di ridurre l’attrito fra i capi ossei, attraverso la produzione del liquido sinoviale.

La conseguenza di questa condizione è la generazione di una risposta infiammatoria con la comparsa di dolore. Nei casi più gravi le ossa possono arrivare a sfregarsi l’un l‘altra provocando rigidità e deformazioni ossee.

Terapie conservative

Se le infiltrazioni di acido ialuronico la fisioterapia, risulterannno insoddisfacenti per migliorare la qualità di vita dei pazienti risulterà necessario ricorrere all’intervento chirurgico protesico.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29227353/

Nella Prtaica Clinica

Spesso ci troviamo di fronte a pazienti sottoposti ad intervento di protesi di anca o di ginocchio con problematiche di lombalgia post intervento.

Da questa osservazione ci siamo quindi posti le seguenti domande:

Tra i pazienti che soffrivano di lombalgia già prima della sostituzione protesica, quali e quanti peggiorano dopo l’intervento?

Tra quelli invece che non hanno mai sofferto di mal di schiena, a quanti insorge dopo la protesi?

Come possiamo capire in anticipo, tra i pazienti con lombalgia, a chi migliorerà questo sintomo dopo l’intervento?

Conclusioni

Per tentare di rispondere a questi dubbi ci siamo messi a consultare la letteratura scientifica. Quello che si evince è che il 66% dei pazienti candidati ad intervento di protesi di ginocchio soffrono di mal di schiena.

Tra questi, solo il 33% vedrà migliorare questo sintomo dopo l’intervento, mentre in 2 pazienti su 3 la lombalgia non migliorerà o potrebbe addirittura peggiorare influendo negativamente sugli esiti funzionali del ginocchio e, di conseguenza, in termini di soddisfazione relativa all’intervento stesso.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32693445/

Per quanto riguarda invece i pazienti candidati all’intervento di protesi di anca la situazione è differente.

Dalla letteratura sembra che la percentuale di pazienti con miglioramento della lombalgia dopo l’intervento chirurgico vari, a seconda degli studi, tra il 56% e il 93%.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20127429/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26276572/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34605608/

Da questo lavoro di revisione della letteratura abbiamo tratto le seguenti conclusioni:

Non è ancora stata chiarita la causa della lombalgia in pazienti con artroprotesi di ginocchio o anca.

La presenza del mal di schiena comporta un peggior esito dell’intervento chirurgico di sostituzione protesica in termini di dolore postoperatorio, in termini funzionali e in termini di soddisfazione del paziente.

Per quanto riguarda il miglioramento della lombalgia, sembra che l’intervento chirurgico sia più efficace nei pazienti che hanno effettuato la protesi di anca rispetto a quelli sottoposti a protesi di ginocchio.

Pazienti con lombalgia cronica dovrebbero essere istruiti, in ambito preoperatorio, che gli esiti della chirurgia potrebbero essere inferiori alle attese.

Quindi?

Se soffrite, o avete sofferto in passato, di mal di schiena e siete in lista d’attesa per essere sottoposti ad un intervento di protesi di anca o di ginocchio, potrebbe essere utile una valutazione fisioterapica per decidere se sia il caso di intraprendere o meno un percorso riabilitativo al fine di prevenire la comparsa di questa spiacevole complicanza post-operatoria.


  • Airaksinen O. et al. Chapter 4: European guidelines for the management of chronic nonspecific low back pain. European Spine Journal. 2006
  • Lehtola V. et al. Efficacy of movement control exercises versus general exercises on recurrent sub-acute nonspecific low back pain in a sub-group of patients with movement control dysfunction. protocol of a randomized controlled trial. BMC Musculoskeletal Disorders. 2012.
gomito-dolore

Nuove Terapie in caso di problemariche articolari o strutture muscolo-tendinee e legamentose.

I Tendini

Sono strutture che originano dai muscoli e collegano quest’ultimi alle ossa. Sono formati da tessuto connettivo, elastico, molto resistente e hanno la funzione di trasmettere la forza, consetendo il movimento. Il collagene è la componente principale di questo tessuto.

Tendinopatia

Condizione dolorosa, caratterizzata da specifici segni e sintomi, che colpiscono un determinato tendine, (ad esempio dolore ad un gomito, ad una spalla, ad un piede.. ). Tra le problematiche che possono beneficiare del trattamento con il collagene idrolizzato le più comuni sono:

 

  • L’epicondilite (gomito del tennista).
  • Tendinopatie della cuffia dei rotatori (Dolori diffusi alle spalle).
  • La tendinopatia dell’Achilleo.
  • La fascite plantare (dolore alla pianta del piede).

med.ncbi.nlm.nih.gov/30563214/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33302563/

Trattamento con Collagene Idrolizzato

Nell’ambito della medicina riabilitativa interventistica, solitamente i trattamenti infiltrativi più comuni utilizzati per le problematiche riguardanti le articolazioni e le strutture muscolo-tendinee e legamentose sono:

  • Acido ialuronico (HA).
  • Corticosteroidi.
  • Plasma ricco di piastrine (PRP).

Non sempre questi tipi di trattamenti sono efficaci si è reso necessario trovare nuove terapie.

Negli ultimi anni si sta affermando l’impiego del collagene idrolizzato come approccio alternativo a quelli appena citati con risultati incoraggianti.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32856437/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32447428/

Il collagene Idrolizzato, viene effettuato tramite iniezione, cosi da diffondersi rapidamente stimolando i processi riparativi mediante la proliferazione cellulare.

Il Collagene

l’utilizzato di questo tipo di trattamento è prodotto a partire da tessuto connettivo di origine bovina trattato in maniera controllata con enzimi specifici per ottenere dei peptidi di collagene a basso peso molecolare, capaci appunto di diffondere velocemente nelle strutture coinvolte.

La Tecnica Terapeutica

Consiste nell’infiltrazione intra e/o peri-tendinea, mediante un ago sottile, di 1 ml di soluzione contenente 5 mg di peptidi di collagene idrolizzato, previa accurata disinfezione della cute; a seconda della zona da trattare, tale quantitativo verrà suddiviso in una o più iniezioni.

Per una maggiore precisione, ci si avvale dell’assistenza ecografica.

Il ciclo terapeutico solitamente prevede due sedute infiltrative a distanza di 15 giorni l’una dall’altra.

Il trattamento solitamente risulta efficace nella riduzione del dolore e nel recupero della funzionalità sin dalla prima iniezione.

 

https://fisiostandard.it/uncategorized/nuove-terapie-in-caso-di-problemariche-articolari-o-strutture-muscolo-tendinee-e-legamentose/

Business woman choosing fitness

Riprendono i corsi di Terapia Posturale di Gruppo!

Stanchi dei dolori riccorrenti alla vostra colonna vertebrale?

Spesso si presentano nella zona lombare o al collo si possono tenere lontani?

Si!

Il segreto è  mantenere un buon equilibrio muscolo scheletrico della propria colonna vertebrale.

E Come?

Grazie ad esercizi  Posturali Fisioterapici.

Attraverso le migliori metodiche posturali francesi (Mézières e Souchard).

Esercizi scientificamente comprovati per la propria schiena, mirati alla stabilità, flessibilità ed al rinforzo muscolare.

Il corso a frequenza settimanale è composto da piccoli gruppi di persone 5 o 6 pazienti,con adeguata distanza, occorre solo un tappetino ed abbigliamento comodo ( per il momento mascherina chirurgica o fpp2).

Per ogni nuovo partecipante uno Screening Posturale Gratuito su appuntamento.

A partire da Giovedi 15 Settembre:

Ogni Giovedi dalle ore 15,30/16,30  o 16,3o / 17,30

Seminario Gratuito Venerdi 23 Settembre ore 16,00 /17,00

Obbligatoria la prenotazione.

 

Costo  singola seduta 30€

Abbonamento da 6 accessi consecutivi con il 35% di sconto ad euro 119€
Abbonamento da 12 accessi consecutivi con il 40% di sconto ad euro 218€

I servizi fisioterapici sono detraibili dalle tasse attraverso la denuncia dei redditi.

Presso Centro AIKO Via del Villone 9 – Pistoia

 

PER INFORMAZIONI – ISCRIZIONI – CONSULENZA

Dott. Stefano Contri             Cell 340 3496134

info@studiokinesi.net

spalla-con-capsulite-adesiva

La Capsulite Adesiva, anche detta Spalla Congelata.

E’ una condizione patologica della spalla che coinvolge la capsula articolare che circonda l’articolazione gleno-omerale. Un processo infiammatorio determina un’alterazione della capsula stessa che si ispessisce diventando più rigida e meno elastica.

Ciò comporta una progressiva perdita di articolarità e la comparsa di dolore alla spalla interessata.

La capsulite adesiva solitamente non ha una causa scatenante, colpisce tra il 2% e il 5% della popolazione generale, in particolare le donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni, e più frequentemente i pazienti con diabete mellito e ipotiroidismo.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23738277/

La storia clinica di questa condizione patologica si suddivide in tre fasi.

Prima Fase:

Caratterizzata dal dolore alla spalla che può essere più o meno intenso e può aggravarsi più o meno rapidamente nell’arco di settimane o mesi; in questa fase non è ancora evidente la perdita di mobilità della spalla.

Seconda Fase:

Detta del “congelamento”, la retrazione della capsula articolare si aggrava e ciò comporta la caratteristica e progressiva riduzione dell’articolarità della spalla, questa fase ha una durata che varia dai 4 ai 6 mesi di media. Al termine di questa fase il dolore può essere limitato o addirittura assente.

Terza Fase:

“Fase dello scongelamento”, si osserva un lento miglioramento della mobilità articolare fino al recupero più o meno completo; questa fase ha una durata variabile dai 6 mesi ai 2 anni.

In passato si pensava che la capsulite adesiva progredisse attraverso le varie fasi, in tempi più o meno lunghi, fino ad una completa risoluzione dei sintomi senza la necessità di trattamenti specifici. Tuttavia, recenti studi hanno dimostrato limitazioni funzionali persistenti in pazienti non sottoposti ad alcun trattamento.

https://www.aafp.org/afp/2019/0301/p297.html.

 

L’esame Clinico:

Attraverso la verifica della Mobilità articolare, esami strumentali come risonanza magnetica, radiografia e l’ecografia vengono effettuate per escludere condizioni differenti.

 

Le Opzioni Terapeutiche:

Fisioterapia (che consente di ridurre i tempi di evoluzione della spalla congelata).

Terapia farmacologica, per tentare di controllare la sintomatologia dolorosa.

L’infiltrazione in modalità eco-assistita (sotto guida ecografica), consiste nell’introduzione all’interno dell’articolazione di sostanze medicamentose.

//www.aafp.org/afp/2019/0301/p297.html#afp20190301p297-b2

 

Dr Stefano Contri

 

woman mature senior caucasian attractive blonde home pain back

Il mal di schiena funzionale: un male evitabile!

Il mal di schienai è la prima causa di visita medica nel mondo occidentale.

Se ti fa male la schiena almeno puoi dire di essere in buona compagnia!

(https://www.boneandjointburden.org/fourth-edition/iia0/low-back-and-neck-pain).

Ma il fatto che sia così comune non è un buon motivo per accettarlo come inevitabile. Al contrario, ogni forma di mal di schiena deriva dalla sofferenza di un qualche tessuto se ben diagnosticato può essere riportato alla salute.

Vi sono cause di dolore lombare causate da un vero danno strutturale, come le fratture vertebrali o l’ernia del disco.

Vi sono però anche molte situazioni in cui il mal di schiena deriva da una cattiva funzionalità della schiena anche senza che questa presenti delle malattie troppo gravi.

La cattiva funzionalità è dovuta ad una vita sedentaria con posizioni sbagliate mantenute a lungo ed attività fisica insufficiente (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35079583/).

In questi casi una corretta informazione su quali siano le posizioni ed attività nocive è il primo passo fondamentale per risolvere questo problema.

Il primo strumento quindi è capire cosa fa male e ridurlo il più possibile.

L’altra semplice azione da avviare per risolvere questo tipo di problema è avviare un programma di corretto esercizio terapeutico.

Se la sedentarietà è la causa del problema non deve sembrarci strano che la ginnastica ne sia la soluzione. L’esercizio usato come medicina è una strategia efficacissima, insuperabile quanto al rapporto tra benefici e rischi.

Ogni terapia farmacologica ha sempre una percentuale di rischi non trascurabile, specialmente se usati nel lungo periodo, un programma di ginnastica ben calibrato porta fondamentalmente solo vantaggi.

Un trattamento efficace comprende esercizi corretti da compiere quotidianamente in pochi minuti.

Gli esercizi possono essere fatti per proprio conto per chi lo preferisce oppure con appuntamenti regolari in piccoli gruppi seguiti da fisioterapista per coloro che sceglie di essere più monitorato.

Il mal di schiena funzionale è possibile a tutte le età ma va aumentando con l’invecchiamento artrosico delle articolazioni lombari.

Con gli anni il rachide perde tolleranza alle posizioni mantenute ed agli sforzi, specialmente se il soggetto non fa nulla per mantenere la salute della schiena.

Spesso si sente dire “prima il male mi durava un paio di giorni e passava con l’antinfiammatorio, ora invece non mi vuole passare”.

Rinunciare alla salute della propria schiena è davvero una cattiva scelta, significa veder peggiorare il proprio tono dell’umore (https://medalerthelp.org/blog/depression-and-back-pain/) e qualità della vita.

Le soluzioni esistono

Sono molto più a portata di mano di quello che i più pensano, comportano si un po’ di impegno regolare ma in poco tempo questo diventa un’abitudine di nessun peso e con immensi benefici.

Dr Stefano Contri

Business woman choosing fitness

Stare molte ore sedute nuoce alla schiena? Sicuramente!

La posizione seduta anche la più corretta non è mai giusta se mantenuta per più di due ore consecutive senza pause.

postura-seduta

Il corpo è progettato per muoversi, non per stare fermi per lungo tempo!

La posizione seduta che cosa provoca?

Ci fa perdere la nostra posizione naturale della schiena, perchè cambia la posizione del bacino visto che le nostre gambe si piegano in avanti e la schiena viene spinta posteriormente.

I muscoli si sovraccaricano.

Aumenta la pressione tra una vertebra e l’altra (maggior rischio di erniazione).

Minor ossigenazione e nutrimento dei tessuti (danneggia anche il nostro cervello).

https://www.focus.it/scienza/salute/stare-seduti-per-troppo-tempo-danneggia-il-cervello

 

Cosa poter fare?

Muoversi il più possibile (ogni due ore di posizione seduta camminare per almeno 3 minuti).

Cercare di mantenere Posture corrette.

Aggiungere attività fisica con regolarità 2/3 volte per almeno 30/40 minuti alla settimana sotto una buona guida esperta.

E se il dolore è già presente, rivolgersi a un esperto di mal di schiena (Fisioterapista, Fisiatra o Ortopedico).

Dr Stefano Contri

 

 

Physical therapist working with a senior woman at rehab

Stanchi di Dolori ricorrenti alla vostra Colonna Vertebrale?

Spesso si presentano nella zona lombare o al collo si possono tenere lontani?

Si!

Il segreto è  mantenere un buon equilibrio muscolo scheletrico della propria colonna vertebrale.

E Come?

Grazie ad esercizi  Posturali Fisioterapici.

Attraverso le migliori metodiche posturali francesi (Mézières e Souchard).

Esercizi scientificamente comprovati per la propria schiena, mirati alla stabilità, flessibilità ed al rinforzo muscolare.

Il corso a frequenza settimanale è composto da piccoli gruppi di persone 5 o 6 pazienti,con adeguata distanza, occorre solo un tappetino ed abbigliamento comodo ( per il momento è consigliato l’utilizzo della mascherina chirurgica o fpp2).

Per ogni nuovo partecipante uno Screening Posturale Gratuito su appuntamento.

I corsi:  

Ogni Giovedi dalle ore 15,30/16,30  o  16,30/17,30.

 

Costo  singola seduta 30€

Abbonamento da 6 accessi consecutivi con il 35% di sconto ad euro 119€
Abbonamento da 12 accessi consecutivi con il 40% di sconto ad euro 218€

I servizi fisioterapici sono detraibili dalle tasse attraverso la denuncia dei redditi.

Presso Centro AIKO Via del Villone 9 – Pistoia

 

PER INFORMAZIONI – ISCRIZIONI – CONSULENZA

Dott. Stefano Contri             Cell 340 3496134

info@studiokinesi.net

 

Group of young adult friends using smartphones in the subway

Cosa succede quando sto molte ore sui social media?

Stare molte ore chini a guardare il proprio cellulare può sovraccaricare il nostro tratto cervicale fino ad un carico 27 chili di pressione (il peso di un bambino 7- 8anni).

Lo sostiene uno studio condotto anni fa da Kenneth Hansraj, primario di chirurgia spinale presso il New York Spine Surgery and Rehabilitation Medicine.

Il peso imposto al collo dipende dall’inclinazione del capo assunta (mediamente il capo ha un peso 4-5 Kg). Un’angolazione di 15 gradi equivale a 12 chili di sofferenza; 30 gradi a 18 chili, 45 gradi a 22 chili.

 

In media, trascorriamo dalle 2 alle 4 ore al giorno con la testa china sullo smartphone, per scrivere, leggere o giocare. In un anno, fanno 700-1.400 ore di stress cervicale, che diventano 5 mila nel caso di soggetti particolarmente a rischio, che trascorrono molto tempo al cellulare o chini sui libri (pensiamo agli adolescenti). Nel corso del tempo, questa abitudine impone una posizione curva in avanti che può provocare dolori muscolo-scheletrici (cervicalgia, dorsalgia).

Testa alta, schiena dritta. Sappiamo che non è possibile evitare l’utilizzo delle nuove tecnologie, come si possono prevenire i danni alla colonna vertebrale:

  • Mantenere una posizione corretta del capo ( con le orecchie allineate alle spalle).
  • Ogni 30 minuti  una pausa 2-3 minuti
  • Semplici esercizi per alleviare i dolori e rilassare il collo.

Qualora uno o più di questi sintomi come: dolori al collo ricorrenti, mal di testa possibilmente associati a nausea o vertigini, permangano per vari giorni, in questi casi  è necessario effettuare delle terapie mirate per ristabilire il giusto equilibrio muscolo-scheletrico.,

 

Dr Stefano Contri

 

Fonti

https://www.focus.it/scienza/salute/un-macigno-sul-collo-ecco-che-cosa-succede-se-guardi-troppo-il-cellulare

Businnessman standing in the dramatic ocean befre storm

I Nostri dolori dipendono dal tempo?

Che si tratti d’artrosi, artriti, mal di schiena o di altri acciacchi, molti pazienti hanno osservato un rapporto di causa-effetto tra il tempo atmosferico e il peggioramento (o miglioramento) della loro condizione. Addirittura qualcuno crede che il legame sia così solido da permettere di prevedere un imminente cambiamento del meteo in base al dolore che si risveglia.

Al di fuori di questi eccessi un po’ folkloristici, nessuno dubita che l’improvviso aumento del dolori articolari abbiano pesanti effetti sulla qualità della vita, quello che invece non è ancora affatto chiaro è quanto le nostre giunture siano effettivamente sensibili alle variazioni ambientali legate al meteo, e se questo si traduca effettivamente in dolore.

La rivista Stat riporta che recentemente sono usciti due studi australiani che sembrerebbero demolire il mito. Il primo, pubblicato a dicembre sulla rivista Pain medicine ha esaminato 981 pazienti che avevano cercato assistenza per dolore lombare acuto: se questi episodi di mal di schiena erano stati scatenati dal meteo, incrociando i dati meteorologici sarebbero dovute emergere delle associazioni.

Dopo aver macinato i numeri i ricercatori hanno però dovuto concludere che non sembrava esserci alcuna relazione.

Il secondo studio, pubblicato a gennaio su , riguardava invece i pazienti con l’artrosi al ginocchio e si basava su una specie di diario on line in cui i pazienti segnalavano ai medici miglioramenti e peggioramenti dei loro dolori.

Anche in questo caso incrociando i risultati con i valori ambientali registrati i ricercatori non hanno trovato una relazione tra i fenomeni.

Non è la prima volta che il legame, in massima parte aneddotico, fra meteo e acciacchi è messo in discussione. Stat ricorda che negli anni ’90 lo psicologo Amos Tverski (un colosso degli studi sui nostri errori di ragionamento) firmò col medico Donald Redelmeier un lavoro su un piccolo campione di pazienti artritici: meteo e dolori sembravano privi di associazione. Gli scienziati in quel caso attribuirono la ricca aneddotica su acciacchi e meteo alla tendenza umana a trovare degli schemi anche dove non ce ne sono.

Un altro mito che se ne va quindi?

Le cose sembrano più complesse. Nonostante la doppietta di studi australiani l’unica cosa che si può dire con certezza è che al momento non esiste un consenso sugli effetti del tempo atmosferico su alcune condizioni. Molti altri studi, anche piuttosto recenti, hanno trovato una relazione, ma i risultati sono molto contraddittori.

Uno dei lavori più citati, anche dalle associazioni di pazienti, è quello uscito nel 2007 sull’ e ha rilevato una relazione tra il dolore artritico al ginocchio e i cambiamenti di pressione atmosferica e di temperatura ambientale, in particolare il dolore peggiorerebbe all’aumento della pressione e al diminuire della temperatura. Secondo un altro studio del 2014 su pazienti con artrite reumatoide invece il dolore peggiorerebbe al diminuire della pressione.

L’apparente risposta ai cambiamenti di pressione, in positivo o in negativo, potrebbe suggerire un meccanismo: i tessuti intorno all’articolazione si dilatano o si comprimono abbastanza da far scattare il dolore, ma al momento è solo un’ipotesi per un fenomeno la cui esistenza stessa è ancora controversa tra i medici.

La difficoltà di isolare chiare ripetibili relazioni tra le condizioni atmosferiche e le variazioni di dolore potrebbe essere un punto a favore per le conclusioni di Redelmeier e Tverski: è la nostra mente che cerca una causa tangibile di un dolore imprevedibile e finisce per attribuirla a quello che vediamo fuori dalla finestra.

Dopotutto prendiamo continuamente l’ascensore, e nei grattacieli questo significa attraversare drastici cambiamenti di pressione. Eppure non ci sono più epidemie di dolore alle giunture negli atri e negli attici di quante non ce ne siano sulle coste settentrionali del Labrador

ha dichiarato Donald Redelmeier a Stat ricordando come, 35 anni prima, avesse notato che i dolori reumatici non sembravano peggiorare a seconda della posizione geografica dell’ospedale dove era assegnato.

Tuttavia non è possibile escludere che esista davvero un relazione tra acciacchi e condizioni atmosferiche, ma che sia estremamente difficile raccogliere dati in grado di provarlo oltre ogni ragionevole dubbio.

La ricerca, quindi, continua, e forse ne prossimi mesi potremo davvero capire qualcosa in più grazie al progetto di citizen science dell’Università di Manchester fino al 20 aprile i partecipanti al progetto potranno usare una app dove annotare, giorno dopo giorno, lo stato delle propri dolori articolari. Grazie al gps queste informazioni saranno in ogni istante abbinate al tempo atmosferico locale e inviate agli scienziati per l’analisi.

I dati raccolti sono già immediatamente accessibili a tutti tramite il sito, e chissà se entro fine di quest’anno non potremo finalmente avere una risposta definitiva su un’ipotesi vecchia quanto la medicina.

 

 

[Fonte https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/01/20/tempo-atmosferico-ossa/]

1

Breath Festival

 

.. E SOPRATTUTTO RICORDATI DI RESPIRARE… BENE.

Se per ovvi motivi la Natura non ci permette di dimenticarci di respirare, spesso ci dimentichiamo come Respirare Bene e ci dimentichiamo pure perché sia così importante.
Respirare Bene rende più funzionale e funzionante tutto il nostro organismo…
Respirare Bene riduce le tensioni muscolari e allevia il dolore fisico…
Respirare Bene sblocca le emozioni e le rende fluide…
Respirare Bene ci permette di ottenere migliori prestazioni sportive
Respirare Bene ci fa PROVARE PIACERE…

E se è pur vero che respirare ci permette di sopravvivere… Respirare Bene, ci RENDE VIVI!

Poiché i Festival sono un’ occasione per celebrare e non dimenticare qualcosa di importante, il 25 ottobre abbiamo organizzato un Festival ” del Respiro” concentrato in una serata tutta dedicata a RESPIRO MOVIMENTO EMOZIONI!
Serata gratuita e aperta a TUTTI!!!

Inizio del seminario  ore 19,00 presso centro AIKO via del Villone 9 Pistoia.

Gradita la prenotazione.

Per info

Linda Anzilotti  Fisioterapista  340 2134667

Stefano Contri Fisioterapista   340 3496134

Beatrice Gori  Psicoterapeuta  340 9070016

 

info@studiokinesi.net

 

 

 

 

 

iperlodosi-lombare

Cos’è l’iperlordosi lombare?

E’ un disturbo abbastanza diffuso, a carico della colonna vertebrale, che può derivare da diversi fattori.

Le cause dell’iperlordosi lombare possono essere molteplici e possono includere:

  • Cattive abitudini di postura.
  • Alterazioni congenite del bacino.
  • Processi patologici a carico della colonna vertebrale, come rachitismo, fratture, lussazioni, ernia del disco e osteoporosi.
  • Ultimi mesi della gravidanza.
  • Muscolatura addominale e lombare debole.
  • Obesità.

La condizione può, quindi, essere aggravata anche da fattori di rischio – postura sbagliata o gravidanza, per l’appunto – ma è spesso idiopatica, cioè priva di cause esterne.

Questa deformazione della colonna vertebrale presenta un’accentuazione della curva lordotica, ovvero quella zona che interessa la porzione inferiore della spina dorsale: la curvatura, generalmente, risulta superiore ai 40-50 gradi ed è in questo caso, per l’appunto, che si riscontra una condizione patologica.

I sintomi del disturbo

  • Bacino inclinato verso l’esterno
  • Addome sporgente
  • Rotazione del busto di pochi o molti gradi, a seconda della gravità
  • Dolori vertebrali
  • Lombalgie acute

La sintomatologia varia a seconda del grado di accentuazione della curva, il quale può essere ad ampio raggio o a piccolo raggio: nel secondo caso, ad esempio, la deviazione potrebbe essere addirittura asintomatica.

 

La cura per l’iperlordosi lombare

Spesso vi è una cura farmacologica  stabilita dal medico di base o dallo specialista, in associazione alla Fisioterapia, volta a ristabilire il giusto equilibrio muscolo scheletrico per recuperare un buono stato di salute con una corretta rieducazione posturale, eliminare o ridurre i fattori di rischio ed esercizi selettivi per ciascun paziente in base alla proprii punti deboli e storia clinica.

 

 

Dott Stefano Contri

 

 

 

 

 

 

Business woman choosing fitness

Nuovi corsi di Terapia Posturale di Gruppo!

Stanchi dei dolori ricorrenti alla vostra colonna vertebrale? Il segreto è mantenere un buon equilibrio muscolo scheletrico. …

98229467_m

Mal di Schiena Post Protesi di Anca e Ginocchio?

Associazione tra mal di schiena e protesi di anca o di gionocchio. Lombalgia Definita come un dolore localizzato nella regione …

gomito-dolore

Nuove Terapie in caso di problemariche articolari o strutture muscolo-tendinee e legamentose.

I Tendini Sono strutture che originano dai muscoli e collegano quest’ultimi alle ossa. Sono formati da tessuto connettivo, …